“E’ un piroscafo sulla neve, gli chalet sono invece barchette. E’ l’inclemenza dell’elemento che ci riunisce; l’unione fa la forza, nel mare e sull’alta montagna.”
Così Carlo Mollino cita la sua opera a Cervinia, località che stava per divenire una meta turistica tra le più famose nelle Alpi.
Realizzata tra il 1947 e il 1955 era idealmente un “villaggio verticale” autonomo come servizi e, piu’ importante, e’ tecnicamente, economicamente e amministrativamente architettura moderna in quanto corrisponde al lavoro e costume dell’epoca. Con riferimento, al suo gia’ progettato Centro sportivo in verticale Quota 2600 antecedente al ’45, Mollino propone una costruzione alta, dominante sul paesaggio ma legata al luogo.
La struttura è in ferro invece il rivestimento insieme ai tramezzi interni sono in lastre di laterizio: guscio riempito di cemento per necessità di isolamento acustico e termico.
Caratteristica peculiare oltre i piani tipo, che si susseguono fino in sommità, divisi in due alloggi di tre locali più servizi che si aprono sulla facciata a terrazze, è la villa di sei locali, più servizi, isolata a 35 metri di altezza, divisa in un piano superiore con le camere da letto e la terrazza e un piano sottostante in cui si possono vedere il soggiorno, la sala da pranzo, la cucina e altri servizi.