Due case a L

Luigi Moretti

Piazza Regina Pacis, 13, Lido di Ostia, RM, Italia, 1929-1932


Nel 1928, quando Moretti era ancora uno studente, gli venne affidato l’incarico di realizzare una palazzina a Ostia, nei pressi della nuova basilica Regina Pacis. In quelli stessi anni Ostia era in piena trasformazione, in quanto si apprestava a diventare, il nuovo “Lido di Roma”,in virtù anche della realizzazione di Via del Mare e della linea ferroviaria Roma-Ostia. Il primo progetto, proposto da Moretti alla Cooperativa Lido di Ostia nel 1928, era un lungo edificio a U, alto tre piani più un piano attico, con sei appartamenti per piano e quattro facciate egualmente caratterizzate. La proposta venne respinta,probabilmente a causa del cambio di destinazione dell’area da zona a “costruzioni intensive isolate” in zona a “villini comuni” , questo perchè si voleva evitare che edifici troppo alti fronteggiassero la nuova chiesa.

Nel 1930 l’architetto rielabora il progetto apportando alcune modifiche:l’edificio originario risulta spezzato in due corpi uguali e simmetrici con una pianta a L di quattro piani di abitazioni e un piano seminterrato si fronteggiano separati da un cortile su un’area di mq 450 ciascuno. I piani presentano tre appartamenti di taglio differente, piccolo, medio e grande distribuiti da un’unica scala posta, in maniera canonica, all’angolo interno e hanno balconi sui tre fronti stradali.Il piano attico arretrato ha un solo appartamento e stenditoi. Le due facciate principali, rivolte verso il corso Regina Maria Pia e la via privata,sono spartite da paraste giganti,interrotte soltanto dai profili di parapetti e balconi e conclusi da uno spesso cornicione su cui è impostato l’attico. Arretrato nella parte centrale e articolato da un sistema di lesene binate,esso presenta un vuoto in corrispondenza dell’asse centrale.

Appartengono alla prima produzione dell’autore e, sebbene siano di impianto simmetrico e accademico, nell’impostazione e nel ritmo architettonico puntano già su scelte linguistiche autonome, liberamente collegate a valenze del passato, per realizzare un’architettura che si ponga in rapporto sia col mondo storico che con la città moderna. La composizione a volumi semplici, distinti e contrapposti, rimanda una immagine anticipatrice di nuove ricerche spaziali, in cui il ritmo compositivo della facciata si fa incalzante gioco di spinte verso l’alto o accompagna la strada con i blocchi orizzontali sovrapposti.

 

(Luigina Romaniello)

 

 

Autore Scheda
osmar
Revisori
Alessandra Garofalo
Federica Feudi
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Residenze plurifamiliari

Tags

luigi moretti, ostia, residenze

Categoria di intervento