Le residenze i “Giardini di Brucoli” s’inseriscono in un parco privato di 58 ettari su una “balza” calcarea affacciata sul mare di Brucoli (SR), piccolo borgo di pescatori caratterizzato dalla singolare presenza di un castello aragonese del XV secolo. I manufatti, situati a pochi metri dalla spiaggia, volgono lo sguardo verso una delle baie più affascinanti della Sicilia.
L’orografia del sito, da cui si può ammirare il fiordo di Brucoli, le scogliere, e il paesaggio costiero; versava da oltre venti anni in un avanzato stato di degrado causato da una lottizzazione abbandonata. Questa, denominata “Lottizzazione Gisira” e risalente agli anni ’70-’80, era costituita da oltre 400 unità abitative, in prevalenza residenze bifamiliari e quadrifamiliari, occupanti ciascuna un lotto di circa 2000 mq. Tali unità erano costituite da una veranda sormontata da un sistema brise soleil in c.a. e da un portico sormontato da una vasca che doveva accogliere un giardino pensile. L’intera lottizzazione caratterizzata da degradi fisici alle strutture, causati dall’ambiente marino saturo di sale, dall’impiego non corretto dei sistemi costruttivi e da pessimi materiali da costruzione, hanno imposto alla committenza un iter diverso dal semplice recupero.
La società Minoter – Gruppo Cualbu – ha indetto nel 2006 un concorso privato ad inviti per intervenire sulla lottizzazione Gisira; concorso vinto da Vincenzo Latina.
Dopo vari studi e indagini sugli edifici interessati dal possibile recupero, convenuto che il degrado era così avanzato da non rendere attuabile un intervento di ristrutturazione dei manufatti edilizi esistenti, si è deciso di procedere con la redazione di nuovo progetto. Quest’ultimo, che cambia il sistema strutturale da quello intelaiato a quello in muratura portante, mantiene intatto il perimetro e la volumetria esistente degli alloggi.
L’intervento, che prevede una progettazione eco-compatibile, ricicla i materiali degli edifici demoliti; utilizza materie facilmente reperibili nel mercato locale e impiega sistemi di efficienza energetica come il recupero delle acque piovane.
Il progetto, che prevede di “sostituire il costruito” eliminando il superfluo, realizza manufatti caratterizzati da linee essenziali che, rimandando alle architetture della tradizione, compongono un tassello singolare nel territorio costiero .
[testo fornito dallo studio Vincenzo Latina Architetti]