La stazione Jonio è l’attuale capolinea della diramazione B1 della linea metropolitana di Roma. La realizzazione della fermata Jonio è stata posta in esame al Comune della Capitale nel 2006 quando, a seguito della cancellazione della fermata tra via Nomentana e viale XXI Aprile per motivazioni tecniche ed economiche, Roma Metropolitane s.r.l. propose di investire le risorse finanziare risparmiate e anticipare il prolungamento della diramazione B1 oltre Conca D’Oro. Nel marzo del 2007 la proposta viene approvata e nel novembre del 2009 iniziano i lavori per la realizzazione della stazione.
Il progetto, affidato allo studio romano degli architetti Franco Purini e Laura Thermes, si inserisce nell’area compresa tra via del Gran Paradiso, via Scarpanto e viale Jonio e comprende, oltre alla stazione metropolitana interrata, un parcheggio di scambio e un giardino pensile. Il complesso colma il dislivello tra i limiti del lotto e si sviluppa su una pianta semi-circolare che riprende la curva di via del Gran Paradiso, quasi duplicata nel viale che conduce all’ingresso per creare un nuovo collegamento tra via Scarpanto e viale Jonio.
La struttura in cemento armato è stata costruita dopo un importante lavoro di sbancamento e assestamento del terrapieno preesistente. Il rivestimento di pannelli metallici rosso-mattone avvolge l’intero impianto conferendogli un aspetto contemporaneo. La compattezza dell’involucro si interrompe in corrispondenza del parcheggio di scambio dove dei pannelli grigliati, disposti in un disegno a fasce orizzontali, arricchiscono la facciata di contrasti e permettono all’aria e alla luce di filtrare all’interno. Qui, distribuiti su tre livelli, più di 300 posti per veicoli a motore sono a disposizione dei cittadini che raggiungono la stazione Jonio con mezzi di trasporto privati per poi proseguire il viaggio in metropolitana.
L’ingresso alla stazione è segnato da un volume di vetro e acciaio che sporge dalla superficie curva della facciata e si oppone ad essa con la sua forma spigolosa. Un secondo ingresso alla stazione, su viale Jonio, entrerà in funzione non appena saranno conclusi i lavori di demolizione della vecchia struttura commericiale antistante. L’area della stazione metropolitana si sviluppa su 4 piani, collegati da scale e scale mobili, ascensori e percorsi dedicati agli utenti a ridotta mobilità fino ad arrivare, in corrispondenza dei binari, a una quota di 28 metri sotto il livello del manto stradale. L’ingresso introduce alla discesa verso i tornelli posti al livello -1. La luce naturale raggiunge questo spazio grazie alle due strutture presenti sul tetto-giardino che funzionano come pozzi luminosi per l’atrio della stazione. Esaltata dal bianco delle pareti, la luce diventa un elemento scenografico che mette in evidenza il ritmo di pieni e di vuoti che caratterizza la composizione del corpo murario frontale al percorso di discesa.
Il giardino, che corona il complesso, offre una nuova area verde agli abitanti del quartiere e trasforma la copertura dell’edificio in un parco pubblico e panoramico, una sorta di piazza sopraelevata e isolata dalla strada. Scale e vialetti in pietra si dispongono a creare nuovi collegamenti tra via del Gran Paradiso, via Scarpanto e la stazione. Ai percorsi e alle zone di sosta si aggiunge un’area attrezzata con giochi per i più piccoli. Il prato è arricchito dalla presenza di volumi vetrati a struttura metallica bianca, delle lanterne che funzionano come elementi decorativi per l’esterno e, contemporaneamente, riforniscono di luce naturale gli ambienti interni dell’atrio della stazione.
Il progetto dello studio Purini-Thermes ha saputo far fronte alle problematiche del quartiere e sfruttare come un vantaggio il limite della continuità architettonica con le altre stazioni della diramazione B1. Attraverso l’uso di un articolato linguaggio di volumi e forme elementari, l’opera si inserisce nel tessuto urbano preesistente senza tentare un’operazione di mimesi ma fornendo le basi per la ricerca di una nuova identità architettonica.