Torre dello Ziro

Cherubino Gambardella

Via Torre dello Ziro, 84011, Amalfi, SA, Italia, 2006-2008


La Torre dello Ziro è un edificio medioevale sito di fronte a Ravello e posto a guardia dell’antico abitato di Amalfi. Il primo impianto è di epoca longobarda ed era parte del sistema difensivo della costa italiana. L’architettura essenziale e severa di questo baluardo a pianta circolare è completata da un camminamento di ronda in pietra, dalla forma sinuosa. Nel cinquecento questa costruzione divenne tristemente nota perché, al suo interno, fu prima rinchiusa e poi giustiziata ferocemente con i suoi tre figli Giovanna d’Aragona , duchessa d’Amalfi, vedova del duca Alfonso Piccolomini , rea di avere contratto un matrimonio morganatico con il suo segretario. La triste storia ispirò composizioni drammaturgiche di Matteo Bandello e Felix Lope de Vega. Favorita da una sostanziale inaccessibilità, la struttura architettonica dell’edificio si è parzialmente conservata sino agli anni cinquanta , quando, a causa di un fulmine, un imponente crollo ne alterò la fisionomia trasformandolo in un pezzo tardivo di quel paesaggio severo e sublime che a Ravello aveva tanto impressionato Wagner. Recentemente il lungo sentiero che dal borgo di Pontone -a piedi o a dorso di mulo – conduce alla torre in un ambiente boschivo intatto e straordinariamente vario, unito alla presenza di una imponente e ripida falesia rocciosa ha fatto del monumento la base per il sito di arrampicata della Comunità Montana della Costa d’Amalfi . L’idea di restaurarla usando uno stanziamento di soli 80.000 euro ha posto una serie di problemi concettuali che ho pensato di risolvere puntando su di una nuova destinazione d’uso. Ho immaginato di consolidare l’edificio allo stato di rudere utilizzando l’unico ambiente coperto rimasto integro nel corpo basamentale come spazio di riparo e riposo per gli alpinisti. Qui ho usato tenui coloriture per i muri e cemento grezzo come pavimento. Poi, con pochi tagli nel partito murario, ho impostato una ripida scala metallica che sembra un serpente dal corpo luminoso, un percorso che da interno si tramuta in esterno per i turisti e gli alpinisti che vogliono godere di un panorama unico ammirato da un punto inatteso. La struttura è bullonata per garantire la reversibilità dell’intervento e la balaustra in forma di ringhiera napoletana è punteggiata da piccoli lumi tondi. Questo traliccio metallico consolida e serra le membra della torre trovando spazio tra le parti ancora integre di volte e solai ricoperte da tronchi di castagno smaltato in bianco. L’effetto è quello di un netto contrasto tra gli intonaci graffiti, l’astratto del bianco, i riflessi dell’acciaio, l’azzurro del mare e le cromie violente della luce mediterranea.

____

The Ziro Tower is a medieval building in front of Ravello, located in the ancient center of Amalfi. The first plant was of longobardian era, part of the defensive system of the Italian coast. The main and severe architecture of this bulwark has a circular plan completed by a walkway patrol in stone characterized by a wiggly shape. In the Fifteenth this building become sadly famous because, at his inner, Giovanna d’Aragona, duchess of Amalfi , widow of the duke Alfonso Piccolomini and her three daughters were here enclosed and then fiercely executed. She was accused to get a morganatic marriage with her secretary. The sad story inspired many dramaturgical pieces written by Matteo Bandello and Felix Lope de Vega. Thanks to its substantial inaccessibility, the architectural structure of the building has partially kept the same till the fifties’, when, a great crash, caused by a lightning, modified its features changing it into an ancient ruin of that severe and fantastic landscape which had impressed Wagner so much. Recently the long path witch from the Pontenone borough – by foot or by mule shoulder – leads to the tower in a wood, various and intact landscape together with the presence of an impressive and steep stone cliff, has changed the monument into the basis for the site of climbing of the Mountain Community of the Amalfitan Coast. The idea to restore it using only 80000 € has given many conceptual problems that I have thought to solve aiming at a new usage destination. I have imagined to consolidate the building at a ruin state using the only covered open space which is intact into the basement as a shelter and rest place for mountaineers. Here I have used light colors for the walls and raw concrete for the floors. Then, with few cutting into the score walls I have designed a steep metallic stair that looks like a snake with a lighting body, a path that from the inner changes into external for all tourists and mountaineers who wants to join a unique landscape from an unexpected point. The structure is bolted to grant the reversibility of the project and the neapolitan railing balustrade shaped is rich of little rounded light. This metallic trellis enforces and closes the tower bodies finding space between the intact parts made by vaults and attics covered by chestnut trunks painted in white varnish. The effect is of a great contrast between the daub graffiti, the white abstract, the steel reflection, the blue of the sea and the violent colors of the Mediterranean light.

Autore Scheda
Redazione ArchiDiAP
Revisori
Redazione ArchiDiAP
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Alterata

Funzione

Recupero/restauro di edifici storici, Strutture turistiche

Tags

amalfi, cherubino gambardella, scala, simona ottieri, torre dello ziro

Categoria di intervento

Un'architettura - fra rappresentazione e tradizione
Fonte
Cronologia

Design phase
2003 - 2004

Construction phase
2006 - 2008

Figure professionali coinvolte

Architect
Cherubino Gambardella

Design Team
Simona Ottieri, Mario Russo, Giulia Bonelli, Marina Orlando

Structural engineering
Giorgio Frunzio

Costruction management
Coppola Costruzioni (Salerno)

Committenza

Comune di Scala (Salerno)

Budget dell'opera

euro 103.000